Oggi ho il piacere di presentavi l'intervista fatta ad un'autrice che ho scoperto di recente e che mi ha colpito per il suo stile sia piacevole che coinvolgente: Donatella Perullo, autrice di "Il Fato degli Dei - Lacrime d'Ametista".
1) Raccontami
un po’ di te… com’è nata la tua passione per la scrittura?
È nata quando avevo nove anni e
tanta voglia di sognare. Il mio desiderio di avventura andava oltre le reali
possibilità e mio padre m’indirizzò verso la lettura. Leggere mi aprì un mondo
meraviglioso, ricco di possibilità infinite ma ben presto le storie raccontate
da altri non mi furono più sufficienti e sentii il bisogno di creare io stessa
le storie che mi sarebbe piaciuto vivere. Cominciò tutto con un racconto breve
e da lì non sono mai più riuscita a fermarmi.
2) E
com’è cominciata la tua carriera di scrittore?
Non so se sia davvero cominciata.
Come diceva il grande Eduardo De Filippo, “gli esami non finiscono mai” e io
sto lavorando così alacremente per migliorarmi che non mi sento ancora una
donna in carriera.
3) Dove
scrivi, di solito? Hai una stanza o un ambiente che prediligi?
Non ho una stanza tutta mia,
perciò ho ricavato un angolo in camera da letto. Un cantuccio appartato e
accogliente nel quale posso rintanarmi e lavorare tranquilla, protetta dalla
fatidica porta chiusa, tanto raccomandata dal maestro Stephen King.
4) Da
dove trai l’ispirazione per le tue storie?
Non è facile spiegarlo e non c’è
una regola ben precisa né un metodo. A volte basta uno sguardo, altre una frase
ascoltata per caso, oppure un fatto di cronaca. Alcune volte sono stati i
sogni, anche spaventosi, a ispirarmi personaggi.
5) Oltre
alla scrittura, hai altri Hobby?
Molti. Ovviamente in primis la
lettura, ma amo anche disegnare e tutto ciò che è creativo.
Adoro andare a cinema e negli
ultimi tempi ho scoperto il mondo dei Drama Orientali, in particolare coreani,
che mi ha letteralmente rapita e mi ha aperto mente e cuore a un mondo fino a
poco fa sconosciuto.
6) Com’è
stato vedere il tuo primo libro che veniva pubblicato?
È stata una strana sensazione, un
misto d’incredulità ed emozione ma anche di paura. Un po’ come quando ho
accompagnato per la prima volta mia figlia all’asilo, in fondo ogni romanzo che
scrivo per me è quasi come un figlio.
7) Ti
senti vicino ad un personaggio dei tuoi romanzi, in particolare? Se si, quale?
In ogni mio personaggio c’è un
po’ di me, anche quando m’illudo che non sia così, perciò se provo a pensare a
quale di loro scegliere, mi scopro diversa eppure simile a ognuno di loro.
8) Qual
è il tuo libro preferito?
Ne ho tanti di libri che amo e
che mi sono rimasti nel cuore, “Il buio oltre la siepe”, “Io sono leggenda”, “Jane
Eyre”, tutto ciò che ho letto di Jane Austen, “Uomini e topi”, “Il signore
delle mosche”… ma tra tutti non posso che scegliere “Il diario di Anna Frank”
perché è stato il primo che, quando ero poco più che bambina, mi ha fatto
battere forte il cuore.
9) Quali
sono i tuoi autori preferiti? Ritieni che abbiano influito sul tuo stile?
I miei autori preferiti sono tanti
Isabelle Allende, Jane Austen, tra gli autori thriller adoro Karin Slaughter, che trovo una scrittrice coraggiosa e dalla
penna efficace e sapiente.
10) Hai altri progetti per il futuro?
Molti! Ho da poco terminato di
scrivere un nuovo noir, questa volta ambientato in un piccolo paese del Sannio
e che ha come protagonisti i carabinieri. Ho terminato e rivisto il secondo
volume dell’horror Nemesi e presto lo pubblicherò in self, scegliendo per lui la
stessa strada del primo volume. Sto rivedendo la trilogia fantasy “Il fato
degli dei”, una trilogia cui tengo moltissimo e il cui primo volume fu
pubblicato anni fa da una piccola casa editrice e ho intenzione di trovare una
nuova casa editrice per questa storia alla quale tengo molto.
Ho anche intenzione di scrivere
un romanzo che avrà come protagonisti i ragazzi dell’Eremo, i poliziotti de “Il
gioco del ragno”. Non ho tempo di annoiarmi, insomma!
C’è qualche altro genere
letterario in cui vorresti metterti alla prova?
A dire il vero non saprei.
Nasco come autrice fantasy e la
mia prima pubblicazione è stato proprio “Lacrime d’Ametista”, un romanzo di
questo genere. Mi sono scoperta amante del poliziesco che è stato il primo a
farmi raggiungere con “Il gioco del Ragno” l’importantissimo traguardo di una
Casa editrice come la Fanucci. Mi sono divertita a scrivere uno zombie horror
che mi ha dato molte soddisfazioni anche se pubblicata in self sulla piattaforma
Amazon, e ho esordito con il genere Romance con “Dolce Risveglio” grazie alla
Leggere Editore e ho pubblicato diversi racconti di narrativa.
Cosa mi manca… l’erotico? Non lo
sento nelle mie corde, ma la creatività è imprevedibile e non bisogna metterle
barriere.
11) C’è qualche consiglio che vorresti dare a
tutti gli aspiranti scrittori?
Non smettere mai di studiare e
cercare di migliorarsi.
Leggere è fondamentale per
imparare dalla bravura, ma anche dagli errori degli altri perciò si dovrebbe
dedicare alla lettura lo stesso tempo che si offre alla scrittura.
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