venerdì 24 novembre 2017

L'Angolo delle Recensioni - Le Nebbie di Avalon

                LE NEBBIE DI AVALON
di
Marion Zimmer Bradley



“Avalon sarà sempre accessibile per chi saprà trovare la strada. Ma se l’umanità non vi riesce, allora forse questo è il segno che non è pronta.”

Il primo libro Fantasy non si scorda mai, ed il mio è stato “Le Nebbie di Avalon” di Marion Zimmer Bradley. L’ho ricevuto in regalo a 15 anni e, da allora, ho perso il conto di quante volte l’ho letto e riletto!
Il libro riprende il mito di Camelot e re Artù, ma la scrittrice descrive tutto da un punto di vista diverso: quello femminile. E questo, a mio parere, è uno dei due elementi chiave del romanzo!
Non sono più Artù, Lancillotto e le varie battaglie dei cavalieri il fulcro della storia, ma Igraine, Viviana, Morgause, Morgana, Ginevra e tutte le donne che li circondano, introdotte una ad una con pensieri e riflessioni profonde sulla loro vita e le loro motivazioni.

Con il suo stile fluido e scorrevole, unito ad una narrazione coinvolgente e qualche piccola libertà creativa, Marion Zimmer Bradley esalta il potere femminile e la visione matriarcale che si oppone ad un mondo maschile in cui l’uomo, specialmente la figura dell’uomo come “guerriero”, domina la donna, allora considerata solo come un semplice “ornamento”!

Il secondo elemento chiave del romanzo è il contrasto tra il culto della Dea di Avalon e l’avvento del Cristianesimo in Britannia, rappresentati anch’essi nel romanzo da due figure femminili molto importanti: Morgana e Ginevra, rispettivamente la sorella, da parte di madre, e la sposa di Artù.

Morgana è la vera protagonista del romanzo e voce portante della storia (qualche volta, infatti, vi sono delle sue citazioni in prima persona).
Qui, ella non viene dipinta come nelle leggende, ossia ambiziosa, cinica e vendicativa… No! Marion Zimmer Bradley dona al personaggio una certa sensibilità, descrivendola come una sacerdotessa di Avalon, votata al bene della sua terra ed alla preservazione degli antichi culti; lei stessa riconosce che il vero nemico di Avalon non è il Cristianesimo, bensì le visioni ristrette e bigotte dei suoi preti, arrivando anche a riconoscere una nuova forma della Dea nell’immagine della Vergine Maria.

Morgana sacrifica tutto ciò che ha e che ama in nome di qualcosa di più grande: la devozione verso la sua Dea, le sacerdotesse ed il piccolo popolo di Avalon; a volte, si considera una vittima del fato, non avendo una vera e propria scelta nelle decisioni che prende nella vita.
Ella è molto più di una semplice sacerdotessa, è una “Fata”: una creatura forte, carismatica e dotata di grandi poteri ma che, allo stesso tempo, appare fragile e triste per aver rinunciato alla felicità che ogni donna vorrebbe, tra cui il vero amore e poter crescere il proprio figlio.

A lei, si oppone la bionda Ginevra, presentata nel libro come una donna infelice, depressa ma anche, soprattutto, come una cristiana fanatica ed isterica che disprezza Avalon ed i suoi culti e fa di tutto perché Artù si allontani da tutto ciò!
A volte, infatti, come afferma ironicamente Morgana, sembra che “Ginevra cerchi di essere più cristiana di Cristo…”!

Inoltre, siccome non riesce a concepire e partorire dei figli, Ginevra considera la sua sterilità come un “castigo divino” dovuto ai peccati del proprio sposo ed il fatto che lui  conceda ancora ai pagani di mantenere le loro barbare tradizioni… un comportamento piuttosto ipocrita considerando l’amore clandestino tra lei e Lancillotto, cugino e cavaliere di suo marito!
Anche l’odio che ella mostra di provare nei confronti di Morgana appare come esagerato e fuori luogo, poiché Morgana non l’ha mai odiata davvero, anzi le ha voluto molto bene mostrando di comprendere alcune sue fragilità, tra cui l’amore nei confronti di Lancillotto, figlio di Viviana, sua zia e madre adottiva.

E Artù si ritrova combattuto tra queste due donne: da un lato, la sua amata sorella in cui ha sempre visto il volto della Dea e, dall’altro, la sua bella ma infelice sposa per cui prova un sentimento misto tra pena e compassione!

Ci sarebbe ancora molto da dire sulla trama, ma non voglio rovinare la sorpresa per chi non avesse ancora letto questo splendido libro che, ancora oggi, mi capita di sfogliare e leggere, per via dell’immortale magia che sembra essere intrisa nelle sue pagine… una magia dolce e malinconica, ma anche profonda ed intrisa di passionalità!

Personalmente, consiglio la sua lettura ad ogni appassionato/a del genere Fantasy, sia per la sua storia presentata in modo impeccabile sia per lo stile unico ed appassionante dell’autrice!
                                                        






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