domenica 24 novembre 2019

Intervista con Donatella Perullo

Buongiorno a tutti ^^

Oggi ho il piacere di presentavi l'intervista fatta ad un'autrice che ho scoperto di recente e che mi ha colpito per il suo stile sia piacevole che coinvolgente:  Donatella Perullo, autrice di "Il Fato degli Dei - Lacrime d'Ametista".


1)      Raccontami un po’ di te… com’è nata la tua passione per la scrittura?
È nata quando avevo nove anni e tanta voglia di sognare. Il mio desiderio di avventura andava oltre le reali possibilità e mio padre m’indirizzò verso la lettura. Leggere mi aprì un mondo meraviglioso, ricco di possibilità infinite ma ben presto le storie raccontate da altri non mi furono più sufficienti e sentii il bisogno di creare io stessa le storie che mi sarebbe piaciuto vivere. Cominciò tutto con un racconto breve e da lì non sono mai più riuscita a fermarmi.

2)      E com’è cominciata la tua carriera di scrittore?
Non so se sia davvero cominciata. Come diceva il grande Eduardo De Filippo, “gli esami non finiscono mai” e io sto lavorando così alacremente per migliorarmi che non mi sento ancora una donna in carriera.

3)      Dove scrivi, di solito? Hai una stanza o un ambiente che prediligi?
Non ho una stanza tutta mia, perciò ho ricavato un angolo in camera da letto. Un cantuccio appartato e accogliente nel quale posso rintanarmi e lavorare tranquilla, protetta dalla fatidica porta chiusa, tanto raccomandata dal maestro Stephen King.

4)      Da dove trai l’ispirazione per le tue storie?
Non è facile spiegarlo e non c’è una regola ben precisa né un metodo. A volte basta uno sguardo, altre una frase ascoltata per caso, oppure un fatto di cronaca. Alcune volte sono stati i sogni, anche spaventosi, a ispirarmi personaggi.

5)      Oltre alla scrittura, hai altri Hobby?
Molti. Ovviamente in primis la lettura, ma amo anche disegnare e tutto ciò che è creativo.
Adoro andare a cinema e negli ultimi tempi ho scoperto il mondo dei Drama Orientali, in particolare coreani, che mi ha letteralmente rapita e mi ha aperto mente e cuore a un mondo fino a poco fa sconosciuto.

6)      Com’è stato vedere il tuo primo libro che veniva pubblicato?
È stata una strana sensazione, un misto d’incredulità ed emozione ma anche di paura. Un po’ come quando ho accompagnato per la prima volta mia figlia all’asilo, in fondo ogni romanzo che scrivo per me è quasi come un figlio.

7)      Ti senti vicino ad un personaggio dei tuoi romanzi, in particolare? Se si, quale?
In ogni mio personaggio c’è un po’ di me, anche quando m’illudo che non sia così, perciò se provo a pensare a quale di loro scegliere, mi scopro diversa eppure simile a ognuno di loro.


8)      Qual è il tuo libro preferito?
Ne ho tanti di libri che amo e che mi sono rimasti nel cuore, “Il buio oltre la siepe”, “Io sono leggenda”, “Jane Eyre”, tutto ciò che ho letto di Jane Austen, “Uomini e topi”, “Il signore delle mosche”… ma tra tutti non posso che scegliere “Il diario di Anna Frank” perché è stato il primo che, quando ero poco più che bambina, mi ha fatto battere forte il cuore.

9)      Quali sono i tuoi autori preferiti? Ritieni che abbiano influito sul tuo stile?


10)   Hai altri progetti per il futuro?
Molti! Ho da poco terminato di scrivere un nuovo noir, questa volta ambientato in un piccolo paese del Sannio e che ha come protagonisti i carabinieri. Ho terminato e rivisto il secondo volume dell’horror Nemesi e presto lo pubblicherò in self, scegliendo per lui la stessa strada del primo volume. Sto rivedendo la trilogia fantasy “Il fato degli dei”, una trilogia cui tengo moltissimo e il cui primo volume fu pubblicato anni fa da una piccola casa editrice e ho intenzione di trovare una nuova casa editrice per questa storia alla quale tengo molto.
Ho anche intenzione di scrivere un romanzo che avrà come protagonisti i ragazzi dell’Eremo, i poliziotti de “Il gioco del ragno”. Non ho tempo di annoiarmi, insomma!

C’è qualche altro genere letterario in cui vorresti metterti alla prova?
A dire il vero non saprei.
Nasco come autrice fantasy e la mia prima pubblicazione è stato proprio “Lacrime d’Ametista”, un romanzo di questo genere. Mi sono scoperta amante del poliziesco che è stato il primo a farmi raggiungere con “Il gioco del Ragno” l’importantissimo traguardo di una Casa editrice come la Fanucci. Mi sono divertita a scrivere uno zombie horror che mi ha dato molte soddisfazioni anche se pubblicata in self sulla piattaforma Amazon, e ho esordito con il genere Romance con “Dolce Risveglio” grazie alla Leggere Editore e ho pubblicato diversi racconti di narrativa.
Cosa mi manca… l’erotico? Non lo sento nelle mie corde, ma la creatività è imprevedibile e non bisogna metterle barriere.

11)   C’è qualche consiglio che vorresti dare a tutti gli aspiranti scrittori?
Non smettere mai di studiare e cercare di migliorarsi.
Leggere è fondamentale per imparare dalla bravura, ma anche dagli errori degli altri perciò si dovrebbe dedicare alla lettura lo stesso tempo che si offre alla scrittura.
Il mio consiglio più importante però è quello di non arrendersi mai e allo stesso tempo di non sentirsi mai pienamente soddisfatti dei risultati raggiunti.

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